Mediazione

Presentati in Commissione Giustizia gli emendamenti per rafforzare la Mediazione civile

Si punta a potenziare con decisione l’Istituto della Mediazione



Nel pomeriggio del 16 giugno 2021 presso la Commissione Giustizia del Senato sono stati depositati gli emendamenti governativi al disegno di legge delega sulla riforma del processo civile. Tre riguardano la Mediazione civile.

Uno degli obiettivi della riforma, nel suo complesso, è quello di abbattere del 40%, nei prossimi cinque anni,  il tempo di definizione dei processi civili. La Ministra Cartabia è fermamente convinta, come ella stessa ha più volte sostenuto, che, per fare ciò,  sia necessario stimolare una cultura della ricomposizione consensuale del contenzioso, abbassando i livelli di conflittualità e abituando la società civile ad una logica di soluzione delle controversie differente da quella processuale.
L’utilizzo della mediazione civile ha aiutato a deflazionare il contenzioso, incrementando la celerità dei processi e aiuterà ancora di più se verrà potenziata con riforme adeguate, contribuendo a conseguire una maggiore certezza del diritto.

Tutto questo, a parere di chi scrive, potrà portare ad un circolo virtuoso.
Quanto più gli strumenti come la mediazione avranno modo di svilupparsi, tanto più questi consentiranno di migliorare l’efficienza delle aule di tribunale.
Quanto più i tribunali saranno efficienti, tanto più i soggetti coinvolti nelle controversie avranno maggiore interesse ad utilizzare gli strumenti di conciliazione di tipo negoziale, come la mediazione civile.
Tali strumenti, infatti, permettono di non subire l’esito eteroimposto delle sentenze e consentono ai soggetti coinvolti di autodeterminarsi, partecipando attivamente alla individuazione di soluzioni che soddisfino maggiorente gli interessi delle parti e rimanendo protagonisti non più soltanto della deflagrazione del conflitto e della sua escalation ma anche della sua trasformazione e della individuazione delle possibili vie d’uscita.

Ora, dopo la firma della Ministra agli emendamenti, si spera che entro il mese di luglio questi possano approdare in Senato, iniziando così il loro iter parlamentare.
Tra l’altro, il raggiungimento degli obiettivi previsti in termini di definizione dei processi civili è una delle chiavi dalle quali dipendono l’erogazione dei fondi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) e, per raggiungerli, tanto si è puntato sulla valorizzazione delle forme di giustizia alternativa e sulla semplificazione del procedimento civile.

In tema di mediazione civile, gli emendamenti presentati (che recepiscono molte delle proposte di riforma al d.lgs. 28/2010 elaborate, di recente, dalla Commissione Luiso) sono indirizzati ad un notevole rafforzamento dell’Istituto e prevedono, tra gli altri, l’incremento del numero delle materie sottoposte a condizione di procedibilità, un rafforzamento delle norme volte a favorire la presenza personale delle parti e l’effettività dell’esperimento del tentativo di mediazione, l’aumento degli incentivi fiscali, la revisione dei criteri di formazione e aggiornamento dei mediatori e dei criteri di idoneità dei responsabili degli organismi e degli enti di formazione, il potenziamento della mediazione delegata dal giudice.

Tutto sarà, quindi, proteso a rendere più vasto il campo di applicazione della mediazione e a rendere effettivo lo svolgimento e la partecipazione ai procedimenti, puntando su un innalzamento dei requisiti di professionalità, preparazione e formazione degli operatori del settore, che tanto hanno già investito e continuano ad investire per garantire la piena qualità dei servizi di mediazione.

Di seguito un elenco delle principali novità con le quali si richiede di riformare l’attuale Istituto della mediazione civile:

  • estensione della condizione di procedibilità ai contratti di associazione in partecipazione, di consorzio, di franchising, di opera, di rete, di somministrazione, di società di persone, di subfornitura;
  • individuazione di misure volte a favorire la partecipazione personale delle parti, nonché l’effettivo confronto sulle questioni controverse, regolando le conseguenze della mancata partecipazione;
  • possibilità per le parti del procedimento di mediazione di delegare, purché in presenza di giustificati motivi, un proprio rappresentante che deve essere a conoscenza dei fatti e che sia munito dei poteri necessari per la soluzione della controversia;
  • previsione che le persone giuridiche e gli enti partecipino al procedimento di mediazione avvalendosi di rappresentanti o delegati a conoscenza dei fatti e muniti dei poteri necessari per la soluzione della controversia;
  • incremento della misura dell’esenzione dall’imposta di registro
  • riconoscimento di un credito d’imposta commisurato al compenso dell’avvocato che assiste la parte nella procedura di mediazione;
  • ulteriore riconoscimento di un credito d’imposta commisurato al contributo unificato versato dalle parti nel giudizio che risulti estinto a seguito della conclusione dell’accordo di mediazione;
  • estensione del patrocinio a spese dello Stato alle procedure di mediazione e di negoziazione assistita e contestuale previsione di un credito di imposta in favore degli organismi di mediazione, commisurato all’indennità non esigibile dalla parte che si trova nelle condizioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato;
  • riforma delle spese di avvio della procedura di mediazione e delle indennità spettanti agli organismi di mediazione;
  • individuazione, in caso di mediazione obbligatoria nei procedimenti di opposizione a decreto ingiuntivo, della parte che deve presentare la domanda di mediazione, nonché il regime dell'esito del decreto ingiuntivo, laddove la parte obbligata non abbia soddisfatto la condizione di procedibilità;
  • previsione per i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche che la conciliazione nel procedimento di mediazione non dia luogo a responsabilità contabile quando il contenuto dell’accordo rientra nei limiti del potere decisionale conferito, ferma restando la responsabilità per dolo o colpa grave;
  • previsione che l’amministratore di condominio sia legittimato ad attivare, aderire e partecipare a un procedimento di mediazione e che l’accordo di conciliazione riportato nel verbale o la proposta del mediatore siano sottoposti all’approvazione dell’assemblea;
  • previsione, in caso di nomina di una consulenza tecnica in mediazione, che le parti possano stabilire che la relazione possa essere prodotta in giudizio e liberamente valutata dal giudice;
  • revisione della disciplina sulla formazione e sull’aggiornamento dei mediatori, aumentando la durata della stessa e dei criteri di idoneità per l’accreditamento dei formatori teorici e pratici;
  • potenziamento dei requisiti di qualità e trasparenza del procedimento di mediazione;
  • riforma e razionalizzazione dei criteri di valutazione della idoneità del responsabile dell’organismo di mediazione, nonché degli obblighi del responsabile dell’organismo di mediazione e del responsabile scientifico dell’ente di formazione;
  • valorizzazione e incentivazione della mediazione demandata dal giudice in un regime di collaborazione necessaria fra gli uffici giudiziari, l’università, l’avvocatura, gli organismi di mediazione, gli enti e le associazioni professionali e di categoria sul territorio, che realizzi stabilmente la formazione degli operatori, il monitoraggio delle esperienze e la tracciabilità dei provvedimenti giudiziali che demandano le parti alla mediazione;
  • soppressione dell’art. 10 del disegno di legge originario dove si prevede, per lo scioglimento delle comunioni, l’introduzione di un procedimento stragiudiziale alternativo alla mediazione civile.

Queste riforme sono necessarie ed occorre fare presto. Il potenziamento della mediazione civile, insieme agli altri interventi previsti dalla riforma della Giustizia, sono passi necessari per rendere più efficiente il sistema giudiziale e, insieme ad esso, tutto il sistema economico che possa, finalmente, offrire un ambiente ragionevolmente certo e sicuro e di conseguenza capace di attrarre nuovi investimenti nazionali ed esteri.

Abbiamo fiducia che questo possa avvenire in tempi brevi.

 

Scarica QUI il testo integrale degli emendamenti proposti

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