Articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista “La Mediazione” dal dott. Francesco Romano Iannuzzi, insieme all'avv. Salvatore Azzaro, con l'introduzione della prof.ssa Rosapia Laura Grotto.
Avete mai pensato di leggere il percorso di mediazione attraverso l’analisi delle dinamiche di gruppo che si generano e si evolvono durante i vari incontri?
Questo affascinante tema viene affrontato, nella sezione “Mediazione & Gruppi di lavoro”, del num. 25, appena pubblicato, della rivista “La Mediazione”, in cui il dott. Francesco Romano Iannuzzi, Responsabile di Orizzonti Adr, e il collega mediatore avv. Salvatore Azzaro vanno a considerare diverse concettualizzazioni del gruppo e diversi fenomeni che avvengono nel gruppo sia dal punto di vista del mediatore sia dal punto di vista degli altri partecipanti.
L’introduzione ai due contributi è stata curata dalla prof.ssa Rosapia Laura Grotto, docente di Psicologia Dinamica del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Firenze, la quale evidenzia l’importanza dei due lavori poiché pongono l’attenzione alle dinamiche di gruppo all’interno del contesto di mediazione sottolineando come, per essere in grado di riconoscerle ed intervenire su di esse, occorra una formazione specifica. Il primo passo consiste nella osservazione e auto-osservazione nelle situazioni del gruppo, il quale agisce con la stessa forza e immediatezza su tutti i partecipanti, conduttore\mediatore compreso.
Nel contributo del dott. Iannuzzi, dal titolo “I gruppi di lavoro in mediazione”, si analizzano gli aspetti che portano alla nascita delle dinamiche di gruppo all’interno del percorso di mediazione, sottolineando come nelle dinamiche sociali il gruppo, di solito, si formi spontaneamente per poi eventualmente sfociare in comportamenti conflittuali mentre, in mediazione, i soggetti protagonisti sono già stati sottoposti all’escalation conflittuale e solo l’intervento del mediatore consente e agevola il riconoscimento e la formazione di un gruppo, inteso come insieme di persone che condividono degli interessi e degli obiettivi.
Proseguendo nell’analisi si descrive come i comportamenti competitivi o cooperativi possano essere dipendenti dalla fisiologia umana e dalla soggettiva risposta neurologica alle situazioni che l’individuo deve affrontare, e quindi possano anche essere ricondotti alla attivazione di diversi e differenti aree e sistemi cerebrali.
L’avv. Azzaro, nel suo lavoro “Psicodinamica dei gruppi mediativi”, esamina le dinamiche nei gruppi, sottolineando come il gruppo vero e proprio nasce solo quando i componenti percepiscono l’utilità della cooperazione. Compito del mediatore sarà quello di individuare e far sì che vengano individuati gli obiettivi comuni che, una volta condivisi, assumono una “valenza positiva trainante” che finirà per prevalere sulle tensioni, le incomprensioni e gli attriti. Il mediatore dovrà essere bravo ad accogliere le tensioni emotive, lasciandole, però, sullo sfondo al fine di una gestione del gruppo proficua e foriera di risultati soddisfacenti.
Senza svelare ulteriori dettagli, non ci resta che augurarvi una buona lettura scaricando QUI il pdf con l’estratto dei tre articoli.
Oppure potete cliccare su questo link per visionare tutto il contenuto della rivista e i temi interessanti che propone sul mondo della mediazione e dove sfogliando le pagine troverete:
la Mediazione & Gruppi di lavoro
“Scoprire le dinamiche di gruppo nel dispositivo della mediazione (introduzione)”
di Rosapia Laura Grotto……………………………………………………………………………. pag. 35
“I gruppi di lavoro in mediazione”
di Francesco Romano Iannuzzi ………………………………….……………………………. pag. 37
“Psicodinamica dei gruppi mediativi”
di Salvatore Azzaro ..……………..…………………………………………….…………………. pag. 42