Mediazione

La mediazione nei giorni della pandemia

L'impatto delle norme di comportamento sullo svolgimento delle mediazioni.



L’anno 2020 è stato decisamente un anno molto particolare. Doloroso per i tanti che hanno subito dei lutti o hanno dovuto combattere per la propria salute e faticoso per tutti, perché ci siamo trovati a fronteggiare una emergenza grave e inaspettata.

Il Covid ha avuto, senza alcun dubbio, un impatto sanitario ed economico ma ha avuto anche un fortissimo impatto sociale, perché ha inciso sulle norme di comportamento e sulle relazioni tra le persone, che hanno subito gravose limitazioni nel tentativo di ridurre l’esposizione ai contagi.
Sono state introdotte regole di necessità e di buon senso alle quali non eravamo certamente abituati: quelle del distanziamento sociale, che, insieme all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, è in questo momento il modo migliore per ridurre le possibilità di contagio.

In un momento di stallo e blocco dei tribunali l’attività di mediazione civile ha subito un notevole impulso perché ha permesso ai cittadini di continuare ad avere una risposta alla domanda di giustizia. 
Il D.L. 18/2020, c.d. Decreto “Cura Italia”, infatti, all’indomani dello scoppio della pandemia, nella sezione relativa alle "misure urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia civile, penale, tributaria e militare" aveva sospeso tutte le mediazioni - includendo, oltre agli incontri stessi, tutte le attività in capo alla segreteria degli organismi (preparazione riunioni, invio inviti….) ed ovviamente, i termini di prescrizione e decadenza. Solo poche settimane dopo, però, la Legge n. 27/2020 di conversione del suddetto decreto, con l'introduzione dell'art. 83, c. 20 bis (così come poi modificato dal D.L. 30 aprile 2020, n. 28, quest’ultimo convertito, con modificazioni, dalla legge del 25 giugno 2020, n. 70) aveva previsto che nel periodo dal 9 marzo al 31 luglio 2020, gli incontri di mediazione potessero, in ogni caso, svolgersi in via telematica con il preventivo consenso di tutte le parti coinvolte nel procedimento e che, anche successivamente a tale periodo, gli incontri potessero essere svolti in via telematica mediante sistemi di videoconferenza. Tutte le attività connesse alla mediazione erano quindi state sospese a meno di svolgere le stesse in modalità telematica.

La possibilità di utilizzare la videoconferenza ha reso necessario rivedere le modalità di sottoscrizione del verbale, adeguandole alla situazione contingente. E’ stato stabilito, quindi, che non fosse più il mediatore ad autenticare le firme, non essendo nella condizione di procedere in tal senso perché non apposte in sua presenza. In conseguenza del fatto che molte persone fisiche chiamate in mediazione potessero essere sprovviste della firma digitale, è stata autorizzata, da parte loro, la sottoscrizione autografa, autenticata dall’apposizione della firma digitale dell’avvocato.

Le regole introdotte all’inizio della pandemia sono state, di volta in volta, a seconda dell’evolversi della situazione allentate, rafforzate, prorogate.
Le ultime, in ordine di tempo, dopo il parziale ritorno alla normalità dei mesi precedenti, sono state quelle contenute nei  D.P.C.M. del 13/10/2020, del 18/10/2020 e del 24/10/2020 che hanno previsto:

  • l’obbligo di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e di non riunire soggetti non conviventi in numero superiore a sei, tenendo conto delle dimensioni dei luoghi;
  • la sospensione di tutte le attività convegnistiche e congressuali, a meno che non si svolgano a distanza;
  • la limitazione degli spostamenti ai soli casi di esigenze lavorative, di studio, salute o comprovate necessità e per svolgere attività connesse a servizi non sospesi e la raccomandazione, altresì, di svolgere le attività professionali in smartworking o in videoconferenza.

Oggi è, nuovamente,  possibile svolgere i procedimenti in presenza presso le sedi degli organismi di mediazione, a patto che vengano rispettate le norme anti contagio del distanziamento e dell’utilizzo dei dispositivi di protezione.
In ogni caso, le esigenze conseguenti allo scoppio della pandemia hanno dato un grandissimo impulso all’utilizzo della tecnologia per permettere lo svolgimento degli incontri attraverso dei collegamenti telematici che, oggi, restano la modalità più utilizzata e consigliata perchè in grado di garantire una sicurezza totale.

 

 

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